Le unità da diporto si distinguono in:
Natanti: unita di lunghezza inferiore a 10 metri.
Imbarcazioni,: unità di lunghezza compresa tra i 10 e 24 metri.
Navi: unità di lunghezza superiore ai 24 metri.
Le unità possono distinguere in base al sistema di propulsione in:
Unità a motore, unità a vela, e motovelieri.
Importante conoscere i dati tecnici delle unità che sono:
Lunghezza fuori tutto: il massimo ingombro longitudinale dello scafo misurato tra la i punti estremi esterni della poppa e della prora, escluse le appendici come delfiniere, piattaforme poppiere.
Lunghezza di galleggiamento: l’ingombro longitudinale dello scafo, misurato all’altezza del galleggiamento.
Larghezza massima o baglio massimo: L’ingombro trasversale massimo dello scafo misurato all’altezza della sezione maestra ossia la parte più larga dello scafo.
Pescaggio: distanza verticale tra la linea di galleggiamento e la parte inferiore della chiglia.
Stazza: è la misura di volume interno o la somma degli spazzi chiusi della nave e viene espressa in tonnellate di stazza. 1 tonnellata di stazza corrisponde a 2,83 metri cubi.
Portata: esprime la capacità di carico della nave.
Dislocamento: il peso totale della nave, corrispondente al peso del volume d’acqua spostata dalla parte immersa dello scafo.
Si ricorda il principio di Archimede:
ogni corpo immerso parzialmente o completamente in un fluido, riceve una spinta verticale dal basso verso l’alto, uguale al peso del volume del fluido spostato. La forza che riceve il corpo si chiama spinta idrostatica.
Parti principali dello scafo
Prua o prora: parte anteriore della barca.
Dritto di prua e ruota di prua: prolungamento della chiglia a rinforzo della prora.
Poppa: parte posteriore della nave.
Dritto di poppa: struttura disposta sull’estremità poppiera costituendone un prolungamento.
Specchio di poppa: da parte di poppa al di sopra del dritto di poppa estremità posteriore della chiglia.
Linea di galleggiamento: divide lo scafo in opera viva e opera morta linea del pelo dell’acqua sullo scafo.
Scafo: guscio comprensivo di opera viva e opera morta.
Murata: fiancata dello scafo rispetto alla linea di galleggiamento si divide in opera viva opera morta sulle grandi navi i parapetti costituiti dai prolungamenti verticale della murata si chiamano impavesate.
Opera viva carena o pescaggio: parte immersa dello scafo distanza verticale tra la linea di galleggiamento è il punto inferiore estremo della chiglia.
Opera morta o bordo libero: parte emersa dello scafo.
Bagnasciuga: zona di scafo compresa tra le 2 linee di galleggiamento relativa scafo carico e scafo scarico.
Asse longitudinale: divide lo scafo il lato di dritta e lato di sinistra mascone ognuno delle due parti laterali delle murate o fiancate, a dritta e sinistra della prora.
Giardinetto: ognuna delle due parti laterali delle murate dritto a sinistra di poppa.
Mascone: ognuna delle due parti laterali delle murate dritto a sinistra di prora.
Asse trasversale: divide lo scafo in parte a proravia e poppavia.
Pulpito di prua e pulpito di poppa: ringhiere rigide di protezione al termine del tientibene.
Tientibene: prende il nome di battagliola soprattutto sugli scafi a vela quando è composto da draglie cavi metallici tesi orizzontali e candelieri montanti metallici verticali
Gavoni: vani ripostiglio sono presenti sia a prua che a poppa a pop in pozzetto a prua per l’ancora
Tuga: sovrastruttura elevata sulla coperta su unità con ponte unico che non si estende per tutta la larghezza le sovrastrutture sono adibite ad alloggio o destinazione al carico .
Ombrinale: foro scolo dell’acqua, nella falchetta, necessario a far defluire l’acqua dalla coperta.
Il calcagnolo: è un elemento di irrobustimento del dritto di poppa che sostiene inferiormente il timone. Gli spazi interni dello scafo sono separati dalle paratie. Le aperture per l’aria e la luce sono gli oblò o i portelli passa uomo, le aperture sulla coperta si chiamano boccaporti.
STRUTTURA INTERNA DELLO SCAFO
Lo scafo è generalmente costituito da uno scheletro il cui pezzo principale è la chiglia con la controchiglia ed il paramezzale e contro paramezzale. La chiglia può essere paragonata alla colonna vertebrale sulla quale sono inserite le ordinate (ordinata maestra corrisponde all’ordinata più larga), che costituiscono gli elementi trasversali dell’ossatura collegate alla chiglia tramite il madiere, tra loro da elementi longitudinali chiamate serrette che irrobustiscono lo scafo nella parte interna longitudinalmente, e nella parte superiore da elementi trasversali detti bagli (per baglio massimo si intende la larghezza massima dello scafo). A livello della murata sulle ordinate sono sovrapposte le tavole che costituiscono il fasciame laterale.
Il piano che copre il fondo del natante si chiama pagliolo, sotto il pagliolo abbiamo la sentina, qui si possono notare i fori di biscia che consentono ai liquidi presenti nella sentina di scorrere da prua a poppa dove normalmente viene posizionata una pompa elettrica (pompa di sentina) per lo svuotamento. Il bracciolo è l’elemento di sostegno tra il baglio e l’ordinata che finisce in alto con la falchetta, sul baglio viene montato il fasciame di coperta.
MOVIMENTI TRASLATORI DELLO SCAFO
Avanzamento o retromarcia (abbrivio): movimento dovuto al sistema propulsivo.
Deriva: movimento dovuto alla spinta della corrente sull’opera viva.
Scarroccio: movimento dovuto alla spinta del vento sull’opera morta.
Salita e discesa: movimento dovuto alla presenza delle onde.
Rollio: oscillazione laterale attorno all’asse longitudinale, innescata dall’azione delle onde.
Beccheggio: l’oscillazione della prora e della poppa attorno all’asse trasversale, innescata dall’azione delle onde.
Accostata o imbardata: la rotazione della prora e della poppa attorno all’asse verticale, dovuta all’azione del timone, oppure causata da onde o vento.