L’area marina protetta è un tratto di mare sottoposto a tutela ambientale, comprende anche i relativi territori costieri del demanio marittimo ed è suddivisa in zone sottoposte a diversi regimi.
In generale, le aree marine protette sono divise al loro interno in tre zone denominate A, B e C.
L’intento è quello di assicurare la massima protezione degli ambiti di maggior valore ambientale che ricadono nelle zone di riserva integrale (zona A), applicando i vincoli stabiliti dalla Legge. Con le zone B e C si vuole assicurare una gradualità di protezione coniugando la conservazione dei valori ambientali con la fruizione e l’uso sostenibile dell’ambiente marino. Le tre tipologie di zone sono delimitate da coordinate geografiche e riportate nella cartografia allegata al Decreto istitutivo pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale.
Zona A, di riserva integrale, interdetta a tutte le attività che possano arrecare danno o disturbo all’ambiente marino. La zona A è il vero cuore della riserva. In tale zona, individuata in ambiti ridotti, sono consentite in genere unicamente le attività di ricerca scientifica e le attività di servizio.
Zona B, di riserva generale, dove sono consentite e spesso regolamentate dall’organismo di gestione, una serie di attività che, pur permettendo una fruizione dell’ambiente, influiscono con il minor impatto possibile. Anche le zone B di solito non sono molto estese. Per alcune particolari caratteristiche territoriali, a volte, vengono istituite delle sottozone Bs (zone B speciali), nelle quali vigono le stesse previsioni delle zone B, ma dove è vietata qualsiasi attività di prelievo delle risorse.
Zona C, di riserva parziale, dove sono consentite e regolamentate dall’organismo di gestione le attività di fruizione e l’uso sostenibile del mare di modesto impatto ambientale. Questa zona rappresenta la fascia tampone tra le zone di maggior valore naturalistico e i settori esterni all’area marina protetta.
La Legge 394/91 nelle aree marine protette vieta:
L’area marina protetta è delimitata da coordinate geografiche e riportate nella cartografia allegata al Decreto istitutivo pubblicato in Gazzetta Ufficiale, in mare, da mede o boe sistema IASM IALA, speciali di colore giallo. Nel caso non sia segnalata verrà comunque elevata una sanzione amministrativa.
Tutela del mare:
Vietato ancorare su fondale con posidonia.
Vietato gettare rifiuti di qualsiasi genere in mare.
Chiarimenti:
Chiunque navighi a motore all’interno di un’area marina protetta non adeguatamente segnalata dalle previste boe perimetrali, non essendo a conoscenza dei vincoli relativi al tale area è soggetto a una sanzione amministrativa.
Le autorità preposte alla sorveglianza delle aree marine protette sono le Capitanerie di porto, nonché gli organi di polizia degli enti locali delegati nella gestione delle medesime aree protette.
Nell’ambito dei campi boa e dei campi di ormeggio delle Aree marine protette una quota pari al 15% degli ormeggi è riservata alle unità a vela.